Se devo emigrare in America, come mio nonno, prendo il tram! Così recita Francesco Guccini in "Via Paolo Fabbri 43".
Alla fine degli anni Venti la rete tranviaria romana - centro e periferia - era molto estesa (53 linee) e si poteva andare da un capo all'altro della città senza cambi. Era molto comodo per i viaggiatori, ma si creavano ingorghi in determinati punti, anche perché era presente una rete di autobus con 26 linee. Perciò il 1° gennaio 1930 furono aboliti i tram nel centro di Roma lasciandoli sulle tratte periferiche, una decisione forse necessaria, benché venga da pensare che sarebbe stata più lungimirante una ristrutturazione. Ma era il periodo in cui il "motore" e la velocità rappresentavano il progresso, celebrati da artisti e scrittori. In ogni caso, il nonno Giovan Battista non è mai andato in America, ma a Roma - come potete leggere nel libro - si muoveva spesso in tram.
Nella foto: il tram passa proprio davanti alla sede del Messaggero, piazza del Tritone, nel dicembre 1929 (da www.tramroma.com)
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