Un giornalista e un commissario indagano nella Roma degli anni Venti e Trenta
Ho pianto tanto a Tripoli
Roma, 1932. Giovan Battista Picasso, redattore di spettacoli del Messaggero, incontra per caso una sua vecchia conoscenza di quando aveva vissuto a Tripoli, all’epoca fiorente colonia italiana. Ma il destino è bizzarro: un giorno in cui Picasso si reca di nuovo a visitarlo, l’uomo viene trovato morto nella sua biblioteca.
Il commissario Valeri, amico del giornalista, si trova ben presto a indagare, oltre che sul delitto, anche su uno strano furto subito dalla vittima. Almeno tre sono i sospettati, tutti con solide motivazioni. Mentre viene vagliato ogni indizio, ci si interroga su come l’assassino abbia potuto agire. Il mistero arrovella Picasso non meno del suo sentimento per Giulia, un’attrice piacevole e intelligente, con la quale ha condiviso una recente e drammatica vicenda.
La quarta avventura