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L'Occhio del Duce (La terza avventura)

A differenza delle precedenti avventure del duo Picasso & Valeri, stavolta vorrei fornire qualche indicazione su luoghi e personaggi che compaiono nel libro, rivolgendomi in modo particolare a chi – come lo scrivente, peraltro – non è di Roma.

La gelateria Fassi è un’istituzione nella Capitale, dato che esiste dal 1880. Giovanni, figlio del capostipite torinese Giacomo e della palermitana Giuseppina, divenne uno dei gelatieri del re Vittorio Emanuele III. Nel 1928 l’attività si trasferì in un nuovo edificio appena restaurato, il “Palazzo del Freddo” di via Principe Eugenio, che presto diventò di moda essendo frequentato dai VIP dell’epoca. (...) La Prima Mostra Internazionale d'Arte Coloniale ebbe davvero luogo da ottobre a dicembre del 1931, nel Palazzo delle Esposizioni di Via Nazionale. (...)

Nei primi anni Trenta, i telefoni e le automobili non erano ancora diffusi, benché le cose andarono cambiando con una certa rapidità. Per questo esistevano i posti telefonici pubblici, usati anche dai personaggi di questa della storia, che spesso viaggiano a piedi o con una “vettura di piazza”, ossia una carrozza a cavallo o, più di rado, un taxi.

(...)

La Regia Scuola Tecnica di Polizia iniziò a operare a Roma nel 1921 in via Flaminia (che a quel tempo era quasi in piena campagna) per la formazione degli agenti e dei sottufficiali, oltre che per impartire corsi di specializzazione; seguì i vari cambi organizzativi verificatisi in seno alla pubblica sicurezza dopo l’avvento del fascismo.

La Scuola di Polizia Scientifica (in seguito, Scuola Superiore di Polizia) nacque, dapprima in veste sperimentale, tra il 1902 e il 1903 per iniziativa di un medico astigiano, Salvatore Ottolenghi; negli anni Venti aveva sede nel carcere romano di Regina Coeli. Oltre all’addestramento degli allievi, la scuola svolgeva il “servizio di segnalamento e identificazione”, ossia il rilievo e l’archiviazione delle impronte digitali; inoltre, si occupava di investigazioni tecniche mediante prove di laboratorio forense. Risalgono ad allora le prime ricostruzioni fotografiche di scene del delitto. (...) La Galleria Colonna, in bello stile Liberty, adesso si chiama Galleria Alberto Sordi. Ubicata in pieno centro, in via del Corso, venne inaugurata nel 1922 con il preciso scopo di diventare un punto di ritrovo per la borghesia, alternando locali per il caffè a negozi eleganti. Era frequentata anche da attori e artisti in cerca di scritture e, soprattutto, speranzosi di ottenere successo nel mondo dello spettacolo. Lo stesso Sordi e Monica Vitti ne danno un esempio nel film Polvere di stelle ambientato un decennio più tardi, nel 1943.

Il nonno Giovan Battista si vide con Giulia, dopo il primo fortuito incontro, proprio nella Galleria Colonna, come lui stesso racconta nell’avventura intitolata Omnia Romae cum Pretio – A Roma tutto ha un prezzo. E, per chi non lo sapesse, su Un Natale sbagliato (il primo libro della serie) viene narrato in che circostanza il giornalista G.B. Picasso e il commissario Antonio Valeri si sono conosciuti, alla fine dell’anno 1929.



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